I Sindaci e le istituzioni politiche e governative ascoltano rappresentanti movimenti civici e associazioni.
15.05.2012 00:39Un consiglio comunale comprensoriale, tenutosi a Scalea il 14 maggio 2012 ed al quale erano presenti tutti i Sindaci del territorio nonché i rappresentati politici ed istituzionali locali, provinciali e regionali per discutere, in assemblea, anche dell’avvenuta riconversione dell’ospedale di Praia a Mare.
Durante tale particolare forma consiliare sono state ascoltate e messe agli atti le proposte presentate da Domenico Pecora (Movimento Civico ''Alternativa'' nonché già componente del Comitato per la salvezza dell'ospedale di Praia a Mare) e da Francesca Lagatta (Presidente Associazione SOS Praia nonché già componente del Comitato per la salvezza dell'ospedale di Praia a Mare).
Domenico Pecora durante il primo degli interventi sulla delicata tematica sanitaria ha chiesto ai Sindaci ed ai politici locali, provinciali e regionali presenti di aderire, attraverso il coinvolgimento di almeno dieci Comuni, alla costituenda iniziativa referendaria, iniziativa possibile in quanto prevista dall’art. 11 dello Statuto della Regione Calabria, per l'abrogazione del DPGR 18/2010. Il punto cruciale, infatti, ha detto Pecora, risiede paradossalmente nell’art.1 comma 2 di tale Statuto. In tale comma si evidenza come la Regione Calabria faccia propria la Carta Fondamentale dei Diritti dell’Unione Europea che all’art. 35 sancisce che “ogni individuo ha il diritto di accedere alla prevenzione sanitaria e di ottenere cure mediche alle condizioni stabilite dalle legislazioni e prassi nazionali. Nella definizione e nell'attuazione di tutte le politiche e attività dell'Unione è garantito un livello Elevato di protezione della salute umana”.
Nella formulazione ed esecuzione del piano di rientro e di tutti i decreti susseguenti, i legislatori, ha affermato Pecora, non sembrano invece aver affatto tenuto conto di quanto assunto per statuto, appunto, dalla stessa Regione Calabria ovvero la protezione ad un livello elevato della salute umana poiché anche attraverso la formulazione attuale del riordino della rete ospedaliera e della emergenza urgenza tale elevata protezione non viene affatto garantita favorendo nel contempo l’emigrazione sanitaria verso altre Regioni.
Francesca Lagatta, invece, ha chiesto con forza di supportare l’indetta petizione popolare volta alla riapertura del pronto soccorso dell’ospedale di Praia a Mare nonché, una volta raggiunte le 50000 firme previste, di far si che tale petizione si trasformi in Disegno di Legge così formulato: "In relazione al piano di rientro sanitario nazionale, tutti gli ospedali pubblici riconvertiti, devono necessariamente reinserire nelle riorganizzazioni delle strutture stesse i pronto soccorso funzionanti h24, qualora queste strutture distano dalle prossime ad una irragionevole distanza di oltre 30 km".
A conclusione degli interventi sia Domenico Pecora che Francesca Lagatta, con il plauso dei presenti, hanno chiesto al neo Sindaco della Città di Praia a Mare Antonio Praticò, in quanto massimo rappresentante della località ove è ubicato l’ospedale stesso, di farsi portavoce nei confronti delle istituzioni relativamente sia al referendum abrogativo che alla petizione popolare.
———
Indietro